Il valore dei libri antichi e come stimarlo

La valutazione – o quotazione, o stima – di un libro antico è una di quelle operazioni più delicate ed al contempo più ricercate nel mondo del libro antico. Contrariamente a quanto si pensa, non sono solo i privati a richiederle. Non è un servizio richiesto solamente da chi si ritrova i vecchi libri del nonno in eredità e non sa come comportarsi per potersene disfare. Capita che anche i professionisti del commercio di libri antichi necessitino di alcune conferme circa le proprie quotazioni.

Occorre, innanzitutto, chiarire una questione preliminare: esistono vari generi di valutazioni librarie. C’è chi la richiede per conoscere il valore della propria collezione, chi per poter procedere ad assicurazione dei propri titoli e, ovviamente, chi vuole sapere quale possa essere il prezzo di realizzo in caso di vendita.


Ci avviciniamo ora ad altro punto estremamente controverso: esiste un vero e proprio prezzo di mercato? Si e no, ma andiamo con ordine.
Come si può intuire, una quotazione conoscitiva è certamente differente rispetto ad una effettuata ai fini di vendita, e quest’ultima cambia notevolmente se richiesta da un privato piuttosto che da un professionista. Quindi prima di parlare di valutazioni librarie occorre primariamente capire a quale tipo di valutazione si vuole fare riferimento.

VALUTAZIONE CONOSCITIVA

Si tratta, detto banalmente, di una stima del valore di uno o più testi, senza che venga posto come fine dell’operazione la successiva vendita dei libri.
Per la maggior parte delle volte, questo genere di valutazione si va a richiedere per avere una maggiore conoscenza del valore – non solo in termini meramente monetari – della propria collezione completa; più di rado viene richiesta per singoli titoli.


La quotazione conoscitiva, infatti, va ad analizzare il corpus piuttosto che i singoli elementi, l’unicità ed unità di una raccolta libraria che le conferiscono maggior valore rispetto ad una semplice somma del valore dei componenti analizzati uno ad uno.
Una collezione infatti implementa il valore dei titoli che la compongono proprio in virtù del carattere di unicità che il bibliofilo istilla nella propria raccolta di libri.

VALUTAZIONE A FINI DI VENDITA

Si tratta di una richiesta circa il cosiddetto “valore di mercato” di uno o più titoli, al fine di poterli successivamente proporli sul mercato.
Come si era detto più su, è alquanto aleatorio parlare di valore di mercato. Per non dilungarsi troppo, diciamo che questo concetto esiste in forma astratta, spuria, ma va a cozzare leggermente con la realtà. Il valore di mercato si può stabilire ma con buona dose di approssimazione in quanto la valutazione di un libro antico parte, si articola e si conclude intorno al singolo esemplare.

Quest’ultimo sarà sempre differente dagli altri esemplari facenti parte della stessa edizione, differisse pure per un minimo arricciamento del taglio delle pagine. Non esisteranno mai – stiamo parlando di libri antichi – due esemplari di uno stesso titolo, per quanto in stessa edizione, completamente uguali e tutti quei fattori che ne vanno a creare l’unicità vanno ad incidere sulla stima di quella particolare copia.
Per cui la valutazione prende in esame quello specifico esemplare.
Un altro punto importantissimo che va sottolineato è come, al fine di una valutazione, vada tenuto conto di chi sia il committente. Se a richiederla sia un privato o un commerciante.


Può anche apparire ingiusto se si vuole, ma il privato che eredita deve essere pronto a dover affrontare valutazione ben più basse rispetto al professionista. Questo, sia ben chiaro, non in virtù del libro in se, ma delle condizioni in cui i due attori entrano nel mercato.
Se il professionista tenderà ad includere nel prezzo finale di un libro una piccola parte dei costi di gestione dell’attività, dell’esborso sostenuto per acquisire quell’opera e del canone dei portali di vendita ufficiale cui è affiliato, il privato non potrà giustificare un prezzo simile a quello di un antiquario.


Il privato, bene o male, non può garantire la stessa serietà e la stessa professionalità di un libraio antiquario. Quindi la valutazione di un medesimo titolo, in condizioni simili, sarà giocoforza leggermente più alta se commissionata da un libraio piuttosto da un privato, il quale si ritroverà, tra l’altro, a non poter sfruttare gli stessi canali di vendita – solitamente più blasonati e garantiti – del professionista.

Richiedici una valutazione senza impegno, siamo sempre interessati all’acquisto di libri antichi, di pregio e fuori commercio.

×