In offerta!

Antonio GENOVESI – Delle scienze metafisiche – 1782

53.00

Descrizione

Antonio GENOVESI – Delle scienze metafisiche per gli giovinetti del sig. Abate Antonio Genovesi. Edizione seconda veneta – 1782. in Venezia, appresso Tommaso Bettinelli; mezza pergamena con titoli dorati impressi su tassello in pelle applicato al dorso; 16°, cm 18,4; 1.vol; pagg. XVI 380; alcune sottolineature a matita rossa e blu, nel complesso più che buon esemplare; firma d’appartenenza al piatto e al frontespizio; frontespizio con marca tipografica incisa; vignette e finali incisi. Antonio Genovesi, figlio di Salvatore Genovese, calzolaio, e di Adriana Alfinito di San Mango, nacque a Castiglione, Salerno (da distinguersi dalla omonima Castiglione di Ravello, sempre provincia salernitana) nel 1713.Il padre lo indirizzò in tenera età verso gli studi. A quattordici anni fu affidato agli insegnamenti di Niccolò Genovese, un congiunto, giovane medico tornato da Napoli, il quale lo istruì in filosofia peripatetica per due anni e in quella cartesiana per un anno. A diciotto anni, nel corso degli studi teologici, Genovesi si innamorò di una ragazza di Castiglione, Angela Dragone. Questo amore non trovò l’approvazione del severissimo genitore il quale condusse immediatamente il figlio a Buccino, dove abitavano alcuni parenti, presso il convento dei Padri Agostiniani dove seguì gli insegnamenti teologici e filosofici del prete Giovanni Abbamonte e appassionandosi al latino e al greco.Ricevette l’ordinazione a diacono dopo aver superato l’esame di teologia dogmatica alla presenza dell’arcivescovo di Salerno Fabrizio di Capua il 22 dicembre 1736, presso la Cattedrale di Salerno. A ventiquattro anni fu nominato maestro di retorica presso il seminario di Salerno dove incontrò il vice rettore, Antonio Doti, dal quale ricevette insegnamenti di lingua francese e lezioni di perfezionamento nel latino e nell’italiano.Nel 1738, a venticinque anni, venne ordinato sacerdote e, dopo pochi mesi, si trasferì a Napoli. A Napoli fu in stretto contatto con Giambattista Vico e nell’Università di Napoli, nel 1741, ottenne la cattedra di metafisica, cui fu successivamente aggiunta quella di etica. Nel medesimo prestigioso ente accademico ottenne nel 1755 la cattedra di economia, la prima istituita in Italia (originariamente denominata di commercio e meccanica), per dedicarsi poi alla pubblicazione delle Lezioni di commercio nel quale si proclamava favorevole ad una più incisiva politica liberista[1].Fu un conoscitore delle letterature classiche e cultore di scienze metafisiche e teologia.Nell’età matura, però, cominciò a disdegnare la vecchia cultura teorica sostituendola, gradualmente, con lo studio delle discipline pratiche. Seguace delle idee del Vico e più ancora di quelle di Locke limitatamente alla filosofia, Genovesi dovette servirsi dell’intervento del vescovo di Taranto, Galiani, e dello stesso pontefice Benedetto XIV per conservare l’abito talare.Morì a Napoli il 22 settembre 1769. La salma fu sepolta nella Chiesa del convento di Sant’Eramo Nuovo (o Sant’Eusebio) a cura del suo amico Raimondo di Sangro, Principe di San Severo.