CICERONE – L’ Epistole di Marco Tullio Cicerone ai famigliari. Tomo Secondo – 1793

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Descrizione

CICERONE (CICERO Marcus Tullius) – L’ Epistole di Marco Tullio Cicerone ai famigliari In volgar Toscano recate a riscontro dl testo Latino, ed illustrate con Note per Alessandro M. Bandiera de’ Servi di Maria sanese Aggiuntevi in fine le formole più eleganti della Lingua Latina di Stefano Doleto; colle Osservazioni del suddetto P. Bandiera. Tomo Secondo – 1793. Venezia : presso Giacomo Storti. Con Licenza de’ Superiori; Cartone marmorizzato con angoli diversi e pelle al dorso, su cui si trovano fregi e titolo dorati. Taglio a spruzzo e tracce di fori di tarlo; cm. 17,5×10,5; 1 volume – opera incompleta; 517; Ottimo, con lievi fioriture e tracce del tempo; Le Epistulae ad familiares (Lettere ai familiari o Lettere agli amici) sono la sezione dell’epistolario di Marco Tullio Cicerone contenente le lettere indirizzate dall’oratore arpinate a personaggi della vita pubblica, come Gneo Pompeo Magno, Gaio Giulio Cesare e Asinio Pollione, e privata, come la moglie Terenzia o il liberto Tirone. Redatte tra il 63 e il 43 a.C., le lettere non sono suddivise secondo un criterio cronologico, ma secondo il destinatario cui sono indirizzate. Il traduttore e commentatore di questa pubblicazione è A. M. Bandiera. Bandiera nacque a Siena nel 1699, entrò prima nella Compagnia di Gesù per passare poi nell’Ordine dei Servi di Maria. Insegnò in diverse città italiane e pubblicò questo lavoro per la prima volta nel 1753. Quasi tutte le sue opere furono redatte per lo scopo pratico di fornire libri scolastici di facile consultazione, ma anche con l’idea di spezzare una prassi didattica legata alla tradizione gesuitica: quella del latino insegnato esclusivamente sui testi, e più generalmente, della lettura dei classici come unico fondamento della prima educazione. Non c’è traccia dell’apporto di Stefano Doleto, preannunciato nel titolo. Le Epistulae ad familiares (Lettere ai familiari o Lettere agli amici) sono la sezione dell’epistolario di Marco Tullio Cicerone contenente le lettere indirizzate dall’oratore arpinate a personaggi della vita pubblica, come Gneo Pompeo Magno, Gaio Giulio Cesare e Asinio Pollione, e privata, come la moglie Terenzia o il liberto Tirone. Redatte tra il 63 e il 43 a.C., le lettere non sono suddivise secondo un criterio cronologico, ma secondo il destinatario cui sono indirizzate. Il traduttore e commentatore di questa pubblicazione è A. M. Bandiera. Bandiera nacque a Siena nel 1699, entrò prima nella Compagnia di Gesù per passare poi nell’Ordine dei Servi di Maria. Insegnò in diverse città italiane e pubblicò questo lavoro per la prima volta nel 1753. Quasi tutte le sue opere furono redatte per lo scopo pratico di fornire libri scolastici di facile consultazione, ma anche con l’idea di spezzare una prassi didattica legata alla tradizione gesuitica: quella del latino insegnato esclusivamente sui testi, e più generalmente, della lettura dei classici come unico fondamento della prima educazione. Non c’è traccia dell’apporto di Stefano Doleto, preannunciato nel titolo