Francesco PETRARCA – Il Canzoniere – 1939

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Descrizione

Francesco PETRARCA – Il Canzoniere. Con commento e note di Camillo Antona-Traversi e Giovanni Zannoni. Illustrato dal cav. N. Sanesi – 1939. Paolo Carrara editore, Milano; Doppia rilegatura tela con titoli impressi al dorso e all’interno brossura editoriale figurata con titoli al dorso; 8°, cm 23.5; 1.vol; Pagg. 608; Strappo alla rilegatura al dorso, nel complesso più che buon esemplare; Con 47 incisioni b/n n.t..Ritratto dell’autore all’antiporta.. Il Canzoniere è un’opera in volgare composta da 366 liriche, di cui 263 composte prima della morte di Laura e 103 dopo la morte.Tutta l’opera di Petrarca è caratterizzata dal dissidio interiore e dalla centralità dell ‘io che, cosciente di se stesso e del mondo, si riconosce limitato, debole nella volontà, fin troppo allettato dalle materialità come l’amore, la gloria e la ricchezza, iscritto in un destino di fragilità dominato fin dalla nascita dalla Morte.In tutto ciò l’uomo riconosce come colpa gli oggetti dei suoi desideri (la donna, la sensualità e la fama), di qui il dissidio, la disarmonia tra la moralità della sua vita e l’aspirazione al puro, al divino, il pentimento ed il proposito di riscatto.La lirica del Canzoniere, dedicato a Laura, la donna realmente amata ma qui figura in dissolvenza, apparizione, non descritta fisicamente, evocata come l’aura o il lauro, donna- angelo nei cui confronti il poeta resta estasiato in contemplazione, presenta un paradigma di luoghi poetici come il rapporto di comunione e dialogo con la natura e con la solitudine (ora ricercata, ora fuggita), la presenza femminile (talvolta benevola come una madre, talvolta sublimata in creatura celeste), ed il rapporto amoroso in cui l’uomo da un lato soffre il travaglio della passione e l’attrazione della carne e dall’altro esalta la castità dell’oggetto amato.Comunque sempre ripiegato in se stesso, l’io dolente s’interroga, riflette sul tempo, sulla morte e sulla vanità dell’uomo e delle cose, oppresso dall’incombente caducità, e non può che riconoscere che …quanto piace al mondo è breve sogno.I componimenti sono per lo più sonetti, ma ci sono anche ballate, canzoni, madrigali. Come dice nel sonetto di apertura del Canzoniere, Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono questi componimenti non sono collegati fra loro (rime sparse) come quelli di Dante nella Vita Nova, raccordati da pezzi in prosa. Inoltre essi rispecchiano i vari stati d’animo del poeta, tra illusioni e disillusioni di un amore non corrisposto (come ad esempio nei due sonetti gemelli 61 e 62 Benedetto sia ‘l giorno ‘l mese e l’anno e Padre del ciel, dopo i perduti giorni, in cui si può vedere una netta contrapposizione degli stati d’animo del poeta).Il tema principale del Canzoniere è l’amore per Laura, ma si potrebbe anche intendere come il desiderio di gloria del poeta poiché il nome Laura si può intendere anche come L’aura, cioè la gloria, poiché con un rametto di lauro viene incoronato il sommo poeta. A differenza del dolce stil novo, in cui il protagonista è lo stato d’animo, in Petrarca è il conflitto interiore del poeta, diviso tra i fini materiali della vita (amore e gloria) e aspirazione al misticismo in Dio. Al contrario della Beatrice di Dante, infatti, Laura non è la donna-angelo veicolo tra il poeta e Dio, ma non è che una nobilissima creatura terrena (in Erano i capei d’oro a l’aura sparsi viene addirittura descritta da vecchia), e pertanto l’amore verso di lei allontana dalla fede in Dio.Tutta questa esperienza viene ripresa intersecando vari piani temporali: da uomo maturo riesamina col tempo della memoria gli avvenimenti passati confrontandoli con la situazione presente o addirittura facendo previsioni sul futuro. In questo Petrarca è molto moderno: tutta la letteratura del Novecento che utilizza il tempo della memoria di rifà a strutture già usate da lui (Proust, Svevo, Joyce, ecc.).La figura di Laura non è descritta dettagliatamente, ma è semplicemente tratteggiata attraverso i topoi della bellezza proveniente dallo stilnovismo (bionda, occhi luminosi come un lago, capelli d’oro, viso di perla, voce soave), per questo essa in Chiare fresche e dolci acque pare, cioè appare, non è quindi reale. Tutta questa esperienza si conclude con la richiesta di perdono a Dio per questo giovenile errore, e anzi nella lettera ai posteri Petrarca ringrazia che Dio gli abbia tolto Laura (muore nel 1348) così da permettergli d […]