Lazaro Venanzio BELLI – Regole le principali[…] il Canto Ecclesiastico Gregoriano – 1788

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Descrizione

Lazaro Venanzio BELLI – Regole le principali, e più importanti per bene apprendere, e lodevolmente pratticare il Canto Ecclesiastico Gregoriano con i Precetti di ben comporre nuovi Soggetti Opera divisa in tre parti Proposta alli Signori Chierici del V. Seminario Vescovile di Frascati e dedicata in segno di umile ossequio a Sua Altezza Reale Ema il Signor Cardinale Duca di York denominato Vescovo di detta città da Lazaro Venanzio Belli Canonico della Ven. Chiesa Cattedrale, e Maestro di detto Canto nel suddetto Seminario (unito a:) // Dissertazioni sopra li pregi del Canto Gregoriano e la necessità che hanno gli Ecclesiastici di saperlo con le regole principali, e più importanti per bene apprenderlo, lodevolmente pratticarlo, ed in esso ancora comporlo. Opera diretta alli Signori Chierici del V. Seminario Vescovile Tuscolano – 1788. In Frascati nella Stamperia del Seminario; mezza pelle moderna con titoli e fregi dorati impressi al dorso, piatti marmorizzati; 8°, cm 25,4; 2 opere in 1 vol.; pagg. (4) 230; XVI XXXII; fioriture, nel complesso ottimo esemplare; Tre frontespizi, due nella prima opera e uno per la seconda; tutti con marca tipografica xilografata; alcune tabelle; partizioni musicali. “Questa seconda specie di Canto di cui dobbiamo noi raggionare, Gregoriano si appella dal Pontefice S. Gregorio, il quale componendo, o per meglio dire, da varj egregj Autori compilando, il Graduale, e l’Antifonario, lo riformò, ed in megliore stato, e perfezzione lo ridusse, aprendo scuole di esso in Roma. […] Animato pertanto dall’impegno che voi avete d’apprendere, e molto più dalla premura che io ho, di vedere le vostre rispettive Chiese, adorne di ben ammaestrati Cantori; perchè quindi ne abbia la gloria Iddio, e forte stimolo la devozione de’ Fedeli, all’opera senza indugio mi accingo; sperando, con vostra consolazione, di rendervi, non solo pienamente istruiti di quanto richiedesi in un buon Cantore Ecclesiastico, ma di fare insieme che sappiasi da voi rendere altrui ragione di quanto avete appreso”