Massimo D’AZEGLIO – Nel nome d’Italia – 1929

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Descrizione

Massimo D’AZEGLIO – Nel nome d’Italia – pagine d’arte, di storia, di vita con Discorso preliminare, bibliografia, annotazioni, aforismi, tavole illustrative a cura di Marcus De Rubris – 1929. S. Lattes & C. editori, Torino; brossura editoriale decorata con titoli al piatto e al dorso; 8°, cm 20,7; 1.vol; pagg. XXVII 384; prime pagine allentate, lievi e rare fioriture, nel complesso più che buon esemplare; seconda edizione riveduta; 6 tavv. b/n f.t.. Massimo Taparelli marchese d’Azeglio (Torino, 24 ottobre 1798 – Torino, 15 gennaio 1866) è stato un politico, patriota, pittore e scrittore italiano.Tra le sue opere più famose si possono citare Ettore Fieramosca, o la disfida di Barletta (1833), che ottenne un grandissimo successo, e Niccolò de’ Lapi, ovvero i Palleschi e i Piagnoni (1841, edizione del centenario, Torino, Società Subalpina Editrice, 1941).A lui si deve anche lo scritto politico, ispirato ai moti di Rimini del 1845, Degli ultimi casi di Romagna (1846), nel quale ha anche modo di elogiare i temperati modi del legato pontificio di Forlì, Tommaso Pasquale Gizzi, da cui Rimini dipendeva; nel testo espone le riforme necessarie alla formazione del nuovo stato italiano; nel 1847 scrisse una Proposta di un programma per l’opinione nazionale italiana, e nel 1848 I lutti di Lombardia.Molti dei suoi quadri, soprattutto paesaggi d’ispirazione romantica, sono conservati nella Galleria d’arte moderna di Torino. I cimeli di D’Azeglio della scuola media a lui intitolata a Roma sono traslati nel Museo nazionale della Campagna Risorgimentale del 1867 a Mentana (Roma) quando l’Istituto nel 2000 prese il nome di Giuseppe Sinopoli grazie all’accettazione della richiesta da parte del Direttore scientifico del Museo, il prof. Francesco Guidotti.