Alessandro BALLARIN – Il camerino delle pitture di Alfonso I – 2002

92.00

Descrizione

Alessandro BALLARIN (a cura di) – Il camerino delle pitture di Alfonso I Tomo primo Lo studio dei marmi ed il camerino delle pitture di Alfonso I D’Este analisi delle fonti letterarie, restituzione dei programmi, riallestimento del camerino Tomo secondo: Ricostruzione virtuale in 3D – 2002. Bertoncello Artigrafiche, Padova; tela con titoli dorati inquadrati impressi al dorso e sovraccoperta figurata; 4°, cm 33,5; 2 voll. (opera incompleta); pagg. XVI 651; XII 16 tavv.; ottimo esemplare; Primo e secondo tomo di un’opera di sei. 81 tavv. a colori f.t. nel tomo I e XVI tavv. a colori più volte ripiegate f.t. nel tomo II. I due voll. proposti sono composti, rispettivamente: 1 = articoli di giornale del 2000 e del 2001, e di vari saggi, accompagnati danumerose tavv. e 2 = in massima parte, di 16 bellissime tavole che ricostruiscono virtualmente in 3D il camerino delle pitture di Alfonso I, che furono il luogo più fastoso e segreto del Castello Estense di Ferrara. In queste stanze, piccole e preziosamente decorate, erano ambientati autentici tesori artistici, in quello che possiamo definire lo scrigno della dimora estense. Nel Camerino dei Baccanali, in quello dei Marmi, nel Camerino Dorato, nella Stanza del Poggiolo, nell’Anticamera e nel Salotto Ducale, Alfonso I d’Este concentrò e ambientò capolavori di artisti come Dosso Dossi, Garofalo, Tiziano, Giovanni Bellini, Girolamo da Carpi, tutte opere che dopo la Devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio, a partire dal 1598, andarono disperse tra Modena, Dresda, San Pietroburgo, Londra, Madrid, e altre collezioni italiane, europee, nordamericane ma anche nella lontana India.