CANTU’ Cesare – STORIA UNIVERSALE – 1884 – 1889 [1846]

432.00

Descrizione

CANTU’ Cesare – STORIA UNIVERSALE di Cesare Cantù Decima edizione torinese interamente riveduta dall’Autore e portata sino agli ultimi eventi – 1884 – 1889 [1846]. Torino : Unione tipografico-editrice // Torino : G. Pomba & C; Pelle rossa con angoli e dorso in tela nera. Sul dorso è applicato un tassello rosso con il titolo. Tracce d’uso di varia intensità.; cm. 23,7 x 15,5; 14 volumi; 9432 complessive; Buono, con alcuni segni del tempo e dell’uso.; C. Cantù, storico (Brivio 1804 – Milano 1895), professore a diciotto anni nel ginnasio di Sondrio, poi nel ginnasio di Como, pubblicò un poemetto romantico Algiso (1828) e una Storia della città e della diocesi di Como (1829-31). Trasferito nel 1832 a Milano, ove conobbe il Manzoni, scrisse Sulla storia lombarda del sec. XVII (1832), commento storico ai Pronessi Sposi. Dopo aver tentato il romanzo storico (Margherita Pusterla, 1838), scrisse una Storia universale (35 voll., 1838-46). Ad essa seguirono la Storia di cento anni (1851), la Storia degli Italiani (1854-56), le tre Storie della letteratura, greca, latina ed italiana (1865-66), la cronistoria Della indipendenza italiana (1872-1877). La sua storiografia, d’ispirazione cattolico-reazionaria, è alquanto gretta e superficiale; talune sue opere sono tuttavia ancora utili (in partic. Gli eretici d’Italia, 3 voll., 1865-66), per le notizie erudite in esse raccolte. Vanno inoltre riconosciute al C. virtù di abile e fecondo divulgatore. Ebbe fortuna anche come autore di libretti educativi (Carlambrogio da Montevecchia, 1836; Il buon fanciullo, Il giovinetto, Il galantuomo, 1837; Buon senso e buon cuore, 1870) e fu l’autore del primo romanzo industriale italiano: Portafoglio d’un operaio (1871, riedito nel 1984). Fu socio nazionale dei Lincei (1875).. C. Cantù, storico (Brivio 1804 – Milano 1895), professore a diciotto anni nel ginnasio di Sondrio, poi nel ginnasio di Como, pubblicò un poemetto romantico Algiso (1828) e una Storia della città e della diocesi di Como (1829-31). Trasferito nel 1832 a Milano, ove conobbe il Manzoni, scrisse Sulla storia lombarda del sec. XVII (1832), commento storico ai Pronessi Sposi. Dopo aver tentato il romanzo storico (Margherita Pusterla, 1838), scrisse una Storia universale (35 voll., 1838-46). Ad essa seguirono la Storia di cento anni (1851), la Storia degli Italiani (1854-56), le tre Storie della letteratura, greca, latina ed italiana (1865-66), la cronistoria Della indipendenza italiana (1872-1877). La sua storiografia, d’ispirazione cattolico-reazionaria, è alquanto gretta e superficiale; talune sue opere sono tuttavia ancora utili (in partic. Gli eretici d’Italia, 3 voll., 1865-66), per le notizie erudite in esse raccolte. Vanno inoltre riconosciute al C. virtù di abile e fecondo divulgatore. Ebbe fortuna anche come autore di libretti educativi (Carlambrogio da Montevecchia, 1836; Il buon fanciullo, Il giovinetto, Il galantuomo, 1837; Buon senso e buon cuore, 1870) e fu l’autore del primo romanzo industriale italiano: Portafoglio d’un operaio (1871, riedito nel 1984). Fu socio nazionale dei Lincei (1875).