MONTI Vincenzo – TRAGEDIE – 1822

134.50

Descrizione

MONTI Vincenzo – TRAGEDIE di Vincenzo Monti ferrarese Membro del R. C. Istituto di scienze ed arti e onorario Accademico della Crusca Edizione rivista e corretta dall’autore – 1822. Firenze, Presso Leonardo Ciardetti; Cartone marmorizzato con pelle al dorso su cui si trovano fregi e titolo dorati. Rilegatura allentata e con molteplici tracce d’uso; cm. 22,3×14,3; 1 volume; 347 complessive; Buono, con tracce d’uso alla rilegatura e fioriture con gore d’acqua nel testo; Gore d’acqua, macchie e fioriture. All’antiporta ritratto calc. del Monti e titolo anche nell’occhietto. 1cnn, 341pp, 1pb, 1cnn. Il libro contiene tre opere di Vincenzo Monti. Aristodemo è una tragedia in cinque atti scritta da V. Monti nel 1784, pubblicata nel 1786 e rappresentata nel Teatro Ducale di Parma lo stesso anno. Caio Gracco è ispirata alla vita di Plutarco. In questo lavoro Monti si schierò a favore del progresso democratico, ma si pronunciò anche contro la violenza della demagogia libertaria. La tragedia Galeotto Manfredi Principe di Faenza deriva il suo contenuto dall’VIII° libro delle Istorie Fiorentine del Machiavelli che racconta di una grave sommossa in Romagna; nel cuore di questa, si svolge la vicenda di Galeotto che, dopo aver sposato la figlia del bolognese Giovanni Bentivogli, forse per gelosia – ed è questa la tesi sostenuta dal Monti – viene ucciso dalla moglie. Su questo argomento il Monti costruisce la sua tragedia anche su preghiera di un’amabile faentina che gli mostra pure la stanza dove, secondo la tradizione, è stato assassinato Galeotto