NIGG Walter – Benedetto da Norcia patrono d’Europa – 1979

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Descrizione

NIGG Walter – Benedetto da Norcia patrono d’Europa – 1979. Roma, Edizioni paoline; Tela color nocciola con titolo in bianco al dorso e sovraccoperta illustrata; cm. 24 x 21,5; 1 volume; 130 complessive; Buono con bruniture diffuse; Benedetto da Norcia è il patriarca del monachismo occidentale (Norcia 480 circa – Montecassino dopo il 546). Le scarse notizie storiche sulla sua vita provengono quasi esclusivamente dai Dialoghi di s. Gregorio Magno (libro II), scritti a scopo soprattutto di edificazione. Nato da nobile famiglia, studiò a Roma, che abbandonò per condurre vita solitaria sui monti di Enfide (od. Affile), già sede di altri asceti (tra cui il monaco Romano, in certo senso maestro di B.). Chiamato a dirigere una comunità a Vicovaro, dovette per l’indisciplina dei monaci abbandonarla, rifugiandosi nella stretta valle dell’Aniene poco a monte di Subiaco (Sacro Speco); giunti a lui varî discepoli, eresse nella zona 12 monasteri, tenendo però presso di sé i prediletti Mauro e Placido. Le male arti di un prete sublacense, Fiorenzo, lo indussero a partire; raggiunta la via Latina, arrivò a Cassino (tra il 525 e il 529) e, sul monte ove sorgeva un tempio pagano, eresse gli oratorî dedicati a s. Martino e a s. Giovanni Battista e il monastero ove lo visitò Totila (524) e, nelle vicinanze, quello femminile, diretto dalla sorella di lui, s. Scolastica: sui santi colloqui di lei con B. la leggenda dà poetici particolari. è rappresentato per lo più in veste di monaco, tenendo nelle mani il libro della regola, il calice, un crocefisso, o la cosiddetta verga (in realtà uno strumento per segnare il tempo).. Benedetto da Norcia è il patriarca del monachismo occidentale (Norcia 480 circa – Montecassino dopo il 546). Le scarse notizie storiche sulla sua vita provengono quasi esclusivamente dai Dialoghi di s. Gregorio Magno (libro II), scritti a scopo soprattutto di edificazione. Nato da nobile famiglia, studiò a Roma, che abbandonò per condurre vita solitaria sui monti di Enfide (od. Affile), già sede di altri asceti (tra cui il monaco Romano, in certo senso maestro di B.). Chiamato a dirigere una comunità a Vicovaro, dovette per l’indisciplina dei monaci abbandonarla, rifugiandosi nella stretta valle dell’Aniene poco a monte di Subiaco (Sacro Speco); giunti a lui varî discepoli, eresse nella zona 12 monasteri, tenendo però presso di sé i prediletti Mauro e Placido. Le male arti di un prete sublacense, Fiorenzo, lo indussero a partire; raggiunta la via Latina, arrivò a Cassino (tra il 525 e il 529) e, sul monte ove sorgeva un tempio pagano, eresse gli oratorî dedicati a s. Martino e a s. Giovanni Battista e il monastero ove lo visitò Totila (524) e, nelle vicinanze, quello femminile, diretto dalla sorella di lui, s. Scolastica: sui santi colloqui di lei con B. la leggenda dà poetici particolari. è rappresentato per lo più in veste di monaco, tenendo nelle mani il libro della regola, il calice, un crocefisso, o la cosiddetta verga (in realtà uno strumento per segnare il tempo).