TERENZIO AFRO Publio – Le sei commedie Volume Secondo – 1833

32.50

Descrizione

TERENZIO AFRO Publio (Terentius Afer, Publius) – Le sei commedie di Terenzio / recate in volgar fiorentino da Antonio Cesari, con note ; postoci innanzi un ragionamento cioe Difesa dello stil comico fiorentino Volume Secondo – 1833. Milano : per Giovanni Silvestri; Brossura editoriale, con strappi e traccce d’uso; cm. 16,8×10,5; 1 volume – opera incompleta; 388 complessive; Discreto, con bruniture e pagine sciolte; Disponibile il secondo di due volumi. Varie pagine sciolte e fioriture diffuse. 2ccnn, 382pp, 1cnn. Publio Terenzio Afro (latino: Publius Terentius Afer; Cartagine, 195-185 a.C. circa – 159 a.C.) fu un commediografo romano, attivo in Roma dal 166 a.C. al 160 a.C. Fu uno dei primi autori latini a introdurre il concetto di humanitas, elemento caratterizzante del Circolo degli Scipioni. Nel vol. proposto sono contenute tre opere: Gli Adelfi, commedia di due fratelli e dei relativi padri, con differenti mentalità e metodi educativi; tratta dall’omonima opera di Menandro. Fu rappresentata nel 160 a.C.Segue l’Hecyra (La suocera), che è ispirata da due commedie, una di Apollodoro di Caristo e un’altra di Menandro. Fu rappresentata per la prima volta nel 165 a.C. in occasione dei Ludi Megalenses, ma non ebbe successo pur essendo recitata da Ambivio Turpione (l’attore più famoso di quel tempo). Fu ripresentata nel 160 in occasioni dei giochi funebri per Lucio Emilio Paolo con lo stesso risultato, dato che gli spettatori abbandonarono il teatro preferendo assistere ad uno spettacolo di gladiatori. Sempre nello stesso anno in occasioni dei ludi Romani fu rappresentata nuovamente e ottenne successo. L’utima è Phormio, un’opera rappresentata con successo nel 161 a.C.; il suo modello greco è l’Epidikazòmenos (Il pretendente) di Apollodoro di Caristo