Francesco Buranelli (a cura di) – Il Beato Angelico e la Cappella Niccolina Storia e restauro – 2001

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Descrizione

Francesco Buranelli (a cura di) – Il Beato Angelico e la Cappella Niccolina Storia e restauro – 2001. Musei vaticani – Istituto geografico Deagostini; tela con titoli dorati impressi al dorso, sovraccoperta e contenitore rigido in mezzatela figurata; 4° cm 31; 1 vol.; pagg. 434; Nuovo; stampato su carta patinata; numerose tavv. coll. e in b/n n.t.. Il seguente volume, sulla Cappella Nicolina, ci dà in primo luogo la possibilità di porre l’accento sulla dimensione privata e intima della devozione papale. La Cappella di Niccolò V, infatti, riflette già nelle sue antiche denominazioni di cappella parva, secreta e quotidiana l’uso privato o semi-privato dell’ambiente, dove anche la decorazione pittorica rispecchia in profondità la personalità e la cultura del pontefice committente. La scelta dell’artista cadde quindi inevitabilmente sul Beato Angelico, massimo esponente della pittura fiorentina del momento. Lungo le pareti della cappella, e in particolare nelle Storie di San Lorenzo e di Santo Stefanodove si vuole sottolineare il primato conferito dal papa umanista alla Chiesa di Roma, il pittore seppe coniugare con l’arte la pratica dell’ascesi, trasformando una pittura in “un’autentica preghiera espressa con i colori”.